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Noi del Libro  

NOI SIAMO ANCORA QUI

Caro Franco,

te ne sei andato in silenzio e noi siamo un po’ arrabbiati perché non ci hai dato la possibilità di salutarti, di dirti che ti volevamo bene e che sei sempre stato il nostro riferimento.

Nella vita un po’ frenetica che viviamo, ci sentiamo un po’ in colpa per non averti dedicato abbastanza tempo, a te che non potevi correrci incontro, ma che ci hai sempre atteso, facendo di ogni incontro un momento di festa, di occasione, di scambio e condivisione.

La tua casa era la nostra casa e vogliamo dirti grazie perché anche dietro un semplice vedere una partita insieme c’era un Mondo… un Mondo di amici, di tifosi di squadre diverse, di grandi e bambini insieme… tutti con la voglia di ritrovarsi.
Tu e la tua famiglia ci avete insegnato la disponibilità, l’accoglienza, ma anche che una sconfitta deve essere comunque occasione per stappare “un’altra bottiglia”.

Quante emozioni, quanti momenti… che non torneranno ma che resteranno impressi nella nostra memoria, nei nostri cuori, perché “l’amore donato un giorno, resterà per sempre”.

Federica Sorgato

Federica ha consegnato questa lettera a Luisa e Roberto qualche mese dopo la morte di Franco, al termine di una delle tante domeniche, delle tante giornate di festa, delle tante partite di calcio da guardare tutti insieme seduti a tavola. Come prima. Tutti presenti.

«Caro Roby, si dice che ognuno abbia un “posto dell’anima”. Per noi quel posto siete tu e Luisa. E non è per consolarvi per la mancanza di Franco, ma è proprio che, come quando c’era anche lui, noi a casa vostra stiamo sempre bene, magari diremmo anche tante stupidate, ma sicuramente è una gioia stare tutti insieme. L’unico rammarico è di non averlo fatto di più quando c’era Franco, ma a volte ci illudiamo che le persone a cui vogliamo bene ci siano per sempre».

Le parole di Federica potrebbero essere le parole di tanti e tante di noi, che in occasione di questo anniversario ci siamo fermati a riflettere e abbiamo scelto di raccontare e far raccontare Franco.

Noi che lo abbiamo conosciuto da sempre, perché era nostro figlio, fratello, cugino, nipote, amico, compagno di scuola, fratello scout. E noi che abbiamo condiviso con lui un pezzo di strada, perché era il nostro collega di lavoro.

C’è qualcosa di straordinario che ci è rimasto: Franco non c’è più, ma quel legame che è riuscito a creare continua.
Siamo diventati una grande famiglia allargata nel nome di Franco. Gran parte di noi, è dai Mondiali di Italia ’90 che ha un appuntamento fisso a casa di Luisa e Roberto – ma prima era “da Franco”.

Quando abbiamo iniziato non era nemmeno una casa: era ancora un cantiere, ma avevamo un tetto sopra la testa e tanto bastava. Non abbiamo ceduto neppure alla pandemia. Con il nostro posto fisso a tavola (ah, la scaramanzia!), con nuove persone, con tanti bambini che oggi sono diventati giovani adulti. Qualcuno di noi ha preso strade diverse, non vive più a Robegano, ma basta un messaggio in chat e la comunità si riunisce.

Non ci siamo mai persi un compleanno, sempre con la stessa torta, sempre con lo stesso coro dal finale un po’ volgare (diciamolo, politicamente per niente corretto), ma vuoi mettere la soddisfazione di sapere che quelle parole Franco le stava aspettando e vedere i suoi occhi che si illuminavano? Beh, noi continuiamo a farlo.

Adesso abbiamo un giorno in più da festeggiare. Il 2 novembre, il giorno in cui Franco ha scelto di non svegliarsi più. Siamo convinti che una risata se l’è fatta, a pensare di avere scelto beffardamente proprio il giorno dei defunti per farci piangere. Era da lui. Dovevamo aspettarcelo.

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3d book display image of LA FELICITA' NON DIPENDE DALLA FORTUNA

LA FELICITA' NON DIPENDE DALLA FORTUNA

MA DALLA CAPACITA' DI LEGGERE LA VITA
Ci sono persone che hanno la capacità di rimanere per sempre. Anche quando muoiono. Certo, tutti coloro che ci lasciano continuano a essere nei nostri pensieri, nei nostri ricordi, nelle nostre lacrime, nei sogni. Ma c’è anche chi riesce a fare di più.
Restare. Qui e ora. In un’altra dimensione, in un corpo che non si può toccare, in una voce che persiste nelle nostre menti e nelle nostre anime.
La loro presenza continua a farsi percepire forte e chiara.
Franco è una di queste persone speciali.
A ciascuno di noi ha lasciato qualcosa di prezioso e quel qualcosa continua a vivere.
A ciascuno di noi spetta il compito di custodire e testimoniare il suo insegnamento.

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